Il grano duro del Senatore Cappelli

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Il grano duro del Senatore Cappelli

Grano duro coltivato principalmente nel sud Italia.

grani antichi sono varietà di grani antichi rimaste autentici e originali, ovvero che non hanno subìto alcuna modificazione.
Tra questi il più diffuso è il Kamut, grano di origine canadese.
Anche l’Italia fa la sua parte con il grano Senatore Cappelli!

Partiamo dal più conosciuto, il Senatore Cappelli.

Il grano duro Senatore Cappelli è un’antica varietà di grano duro coltivata principalmente nel Sud Italia.
La storia del grano Senatore cappelli inizia nei primi anni del Novecento quando il genetista Nazareno Strampelli, partendo dai grani nordafricani, selezionò una varietà rustica molto resistente e adatta ai terreni del meridione, una pianta alta fino a un metro e ottanta, cui decise di dare il nome di senatore Cappelli, che aveva iniziato la modernizzazione dell’agricoltura in Puglia.
Le dimenticate spighe di grano Cappelli, ottenute da una attenta selezione naturale a Foggia, sono state per decenni le coltivazioni più diffuse sul Sud Italia e nelle Isole. Il grano Cappelli viene considerato il padre del grano duro, definito negli anni ’30 “razza eletta”, è un grano duro rustico che predilige terreni poveri e argillosi.
Detiene eccellenti qualità nutrizionali e un alto valore proteico; in Puglia tali caratteristiche gli hanno valso l’appellativo di “carne dei poveri”.

Ma chi era Nazareno Strampelli?

Nazareno Stampelli nacque a Crispiero (Macerata) il 29 maggio del 1866.
Dopo i sui studi universitari presso la facoltà di agraria di Pisa, nel 1900 iniziò a studiare l’ibridazione sulle specie di frumento. Come prima specie lavorò sul “Rieti”, incrociandolo con il grano “Noè” così da ottenere una pianta molto resistente alle malattie del periodo.
Il suo obiettivo era quello di rendere culture cerealicole più resistenti alle malattie, in modo da trasformare in produzioni agricole più alte e redditizie per gli agricoltori.
Nel 1905 fondò l’Associazione degli Agricoltori; nel 1919 istituì l’Istituto Nazionale di genetica per la Cerealicoltura e nel 1926 mise in piedi l’Associazione “Riproduttore Sementi di Reti” la quale avrebbe dovuto migliorare la distribuzione delle sementi sul territorio.
Nel 1907 il deputato del Regno Raffaele Cappelli, permise a Stampelli di effettuare semine sperimentali sui campi di sua proprietà vicino a Foggia, essendo lui stesso interessato agricoltura.
Strampelli selezionò una varietà autunnale con buone qualità di adattabilità e adatta alla pastificazione.
E’ il grano che nel 1915 verrà chiamato “Senatore Cappelli” il padre di tutti i grani duri.

La farina di grano Senatore cappelli ed il rapporto con la pasta.

Il grano duro “Senatore Cappelli” viene identificato come “razza eletta”. Un vero antenato del grano moderno. “Vergine”, perchè non ha mai subito le alterazioni delle tecniche di manipolazione genetica dell’agricoltura moderna, che alterano il sapore e il contenuto tradizionale per realizzare semplicemente un rendimento maggiore. Viene prodotto esclusivamente mediante coltivazione da agricoltura biologica nella zona dei calanchi, nell’entroterra lucano. La semola ottenuta da grano duro “Senatore Cappelli”, omonimo dell’azienda produttrice, viene  lavorata ed essiccata a bassa temperatura per 50h. Tutto ciò consente una ricchezza di profumi ed integrità in vitamine e sali minerali.

Il prodotto principe dell’alimentazione tricolore, la pasta, non può che richiedere un grano italiano. E il Senatore Cappelli è un grano ampiamente coltivato in Italia, che a partire dalla battaglia del grano degli anni 20 e 30 fino agli anni 60 è stato il grano duro più diffuso nel nostro Paese prima di essere soppiantato da grani più moderni e rischiare quasi di scomparire. Nel 1996 ne venivano prodotti solo 10 mila kg all’anno, nel 2017 abbiamo toccato i 2,5 milioni di kg. Le regioni in cui è più coltivato sono la Puglia e la Basilicata, ma è un grano che si adatta bene anche a nelle regioni del Centro Italia.

 E il Senatore Cappelli, chi era?

Il Sen. Cappelli nacque a San Demetrio ne’ Vestini (Aquila) il 18 marzo del 1848, laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli, abbracciò la carriera diplomatica che lo portò a essere addetto alle ambasciate di Vienna e Londra per poi diventare segretario dell’Ambasciata di Berlino, venne nominato, dal 1885 al 1887, Segretario Generale del Ministero degli Esteri. Inoltre fu deputato del Regno d’Italia dal 1878 al 1919 per poi essere nominato senatore; in molte occasioni ricoprì la carica di vice-presidente della Camera dei Deputati.
Nella sua carriera di politico si occupò molto di agricoltura tanto da essere uno dei più importanti protagonisti della “riforma agraria” dei primi anni del ‘900. Questa passione per l’agricoltura fu la testimonianza del fatto che per molti anni occupò la presidenza della Società degli Agricoltori italiani.

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