Quanto conta l’acqua nella produzione della pasta

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Quanto conta l’acqua nella produzione della pasta

Se si pensa che per produrre 1 kg di pasta c’è bisogno in media di 1.924 litri d’acqua si capisce quanto le sue caratteristiche siano importanti.
La J.MOMO, ha un rapporto speciale con l’acqua, in particolare con quella del fiume che sgorga accanto al laboratorio.
L’acqua di sorgente del fiume è captata a 80 metri di profondità ed è utilizzata direttamente nel processo produttivo senza stoccaggio, filtraggi, clorazione o trattamenti di tipo termico, alla temperatura naturale di 8 °C, l’ideale per l’impastamento e per chi lavora a bassa essiccazione. Ma aldilà di preferenze soggettive i risultati di analisi chimiche e microbiologiche dimostrano che l’acqua della sorgente non solo è oligominerale ma anche batteriologicamente pura, il che consente di introdurla nel processo di pastificazione senza alcun trattamento con vantaggi come la mancanza di off flavour, migliore formazione del reticolo glutinico, maggiore contenimento dei granuli di amido durante la cottura, maggiore limpidezza dell’acqua di cottura. Insomma la pasta J.MOMO può essere definita come una “pasta oligominerale”.

Il pastificio J.MOMO, azienda nata negli anni Settanta, è un pastificio situato all’interno di un Parco naturale del Cilento e Vallo di Diano. Per i suoi prodotti, sia pasta secca che pasta fresca, per un totale di 130 formati diversi esportati in molti paesi europei e USA ed utilizza solo semola di grano duro di alta qualità e l’acqua del fiume  e poi la trafilatura in bronzo che precede la lenta essiccazione a bassa temperatura.
Inoltre sempre in tema J .MOMO ha sposato anche il progetto dello studio e sviluppo di un packaging ecosostenibile.

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