La rosa di Gorizia

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La rosa di Gorizia

Bella e romantica come il noto fiore, ma decisamente più saporita. La rosa di Gorizia è una delle eccellenze culinarie più apprezzata del Friuli-Venezia Giulia. Frutto delle rigide temperature invernali, questa particolarissima varietà di radicchio deve passare attraverso una lunghissima fase di lavorazione prima di poter approdare sulle nostre tavole con la sua caratteristica conformazione a petali. Un’attesa puntualmente ripagata dal suo sapore intenso e leggermente amaro.

Una delle varietà di radicchio più apprezzate (e costose) al mondo. Nata nel gelo del nord-est Italia ha conquistato alcuni degli chef più rinomati del mondo – Retzepi, Narisawa e Zonfrillo inclusi

Bella e romantica come il noto fiore, ma decisamente più saporita. La rosa di Gorizia è una delle eccellenze culinarie più apprezzata del Friuli-Venezia Giulia. Frutto delle rigide temperature invernali, questa particolarissima varietà di radicchio deve passare attraverso una lunghissima fase di lavorazione prima di poter approdare sulle nostre tavole con la sua caratteristica conformazione a petali. Un’attesa puntualmente ripagata dal suo sapore intenso

Una storia ricca di riconoscimenti

Per trovare i primi riferimenti diretti alla Rosa di Gorizia si deve andare indietro di oltre due secoli. Più precisamente nel 1873, quando il barone Carl von Czoernig-Czernhausen nel suo volume “Gorizia – la Nizza austriaca”, fa riferimento ad una “cicoria rossastra” coltivata nelle piane cittadine. Le sue origini sono però ancora più antiche di questa prima notazione e si intrecciano con la storia del territorio e dei suoi agricoltori; grazie al loro lavoro, infatti, la rosa è stata riconosciuta Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Friuli-Venezia Giulia e, dal 2003, fa parte dei presidi slow food.

 

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